Apro il giornale e trovo…
“Tasse non pagate: buco di 795 miliardi tra imprese fallite, morti e nullatenenti” “Per la corte dei conti si può ricuperare solo il 4,8%”.(La Stampa 18 ott.). Dice l’articolo che si punta a ricuperare 4 miliardi. Possiamo aggiungere i tantissimi miliardi di evasione dell’IVA, i tantissimi miliardi di soldi dati “in nero” e i tantissimi miliardi di tangenti che non pagano tasse e il giro enorme di denaro e di beni delle mafie. Il governo in questi giorni ha presentato una legge di bilancio di 27 miliardi tra il “prendere” e il “dare”, facendo discutere tutti i partiti, i sindacati, gli industriali, la commissione europea…, ognuno tirando dalla propria parte la “coperta corta” e cercando di guadagnare consensi. Chi non protesta è il “popolino”, perché non ha strumenti, non riesce sempre a comprendere tutto, è bombardato da messaggi in contraddizione, composti da slogan che “tirano l’acqua al proprio mulino”. E il popolo paga mugugnando in silenzio e qualcuno sperando di portare a casa “una piccola manciata” di euri o intravedendo la possibilità di evadere qualcosa. Di fronte a questo c’è solo da vergognarsi, perché l’evasione per il cattolico popolo italiano è una cultura, è voler essere più furbi a costo di evadere qualcosa, anche poco. Probabilmente questa mentalità e atteggiamento è da “stupidi”, perché in fondo in fondo, ne guadagna sempre chi sta meglio, i ricchi, i potenti come possiamo constatare. Il popolo sta sempre peggio, infatti i dati della Caritas dicono che i poveri sono aumentati di alcuni milioni, le infrastrutture pubbliche sono peggiorate: le scuole vanno a pezzi, le trade e il suolo pubblico sono pieni di falle, la sanità… aspetta!, i “cervelli” fuggono perché non vi è ricerca, miseri i giovani restano disoccupati e non “si fanno” più figli… Eppure di positivo vi è che stiamo ancora in piedi, riusciamo ancora ad accogliere tanti derelitti, il volontariato e molte strutture della chiesa suppliscono alle carenze del pubblico circa l’assistenza…
I cristiani e gli uomini di buona volontà devono imparare a discernere per trovare il “bene comune”, il “minor male”, operare la giustizia e l’amore verso il prossimo come ci ha insegnato l’anno della misericordia, la Parola di Dio e il magistero sociale.
Sarebbe anche bene prendere sul serio quanto dice e fa papa Francesco e non solo applaudirlo perché è simpatico. Allora saremo una nazione che sta veramente bene e che può sostenere le nazioni più povere riducendo la fuga dei loro cittadini. Tutte queste cose la comunità cristiana ce le offre in continuazione per formarci e rinnovarci
nella vita di ogni giorno. Non scoraggiamoci, operiamo con giustizia come ci insegna il Signore e diamone testimonianza.
don Domenico
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