“Nell’accoglienza dell’emarginato che è ferito nel corpo e nell’accoglienza del peccatore che è ferito nell’anima, si gioca la nostra credibilità come cristiani! Non nelle idee, lì!”. È da queste parole e dalla parabola del buon samaritano che, qualche fine settimana fa, noi giovani delle comunità siamo partiti per il ritiro di Pra ‘d Mill. Un momento in cui abbiamo trovato del tempo per discernere per poter tornare ad abitare diversamente i nostri luoghi ordinari, tornare a casa nella nostra quotidianità con uno spirito diverso, uno spirito aperto ad intessere relazioni con l’altro, interagire senza cercare di omologare a sé. Proprio in questo tempo storico in cui sembra prevalere il distacco e la creazione di mura fra le persone, ci siamo quindi interrogati su come ci toccano/interpellano le situazioni e le persone che incontriamo sul nostro cammino e come interagiamo con le stesse. Di fronte alle situazioni cosa scegliamo di fare? Teniamo le porte aperte perché vogliamo solo dire qualcosa o siamo disposti anche ad ascoltare davvero quello che il prossimo ha da dirci? Riusciamo a cambiare prospettiva come ci insegna Gesù nella parabola del buon samaritano: a passare dalla domanda “chi è il mio prossimo” a “chi si è fatto prossimo/come mi faccio prossimo”? Noi ci proviamo insieme!
I giovani delle due Comunità