Prima domenica quaresima 2017. Ci viene donata anche quest’anno l’opportunità di avere un tempo da dedicare alla riflessione su noi e la nostra fede. Un tempo, la Quaresima, che dobbiamo ritagliarci tra i molti impegni, distrazioni e che siamo invitati a vivere all’insegna di alcuni passi biblici molto belli e ricchi.La porta d’ingresso della Quaresima si spalanca sul deserto in cui Gesù si ritira prima della sua attività pubblica. Viene guidato dallo Spirito per il grande confronto con il Tentatore. Propongo di concentrarci sulla bellezza di queste tentazioni che Gesù ha vissuto e vinto per ogni donna e per ogni uomo. Di quale bellezza parlo? Della bellezza che è la libertà che noi possiamo ottenere seguendo la via che Cristo ha percorso per primo e che vuole percorrere di nuovo con ognuno di noi.Dio in Gesù ci vuole liberare da tentazioni, da crisi, da tristezze ridonandoci a noi stessi. Tutta la vita di ciascuno, come la storia dell’umanità, vede all’opera un principio che non possiamo far finta che non esista: la Bibbia spesso lo indica con il nome Satana, per tradurre il termine ebraico satan. Come diceva il cardinal Martini, questo principio è l’intelligenza del male, perché il male non è frutto di ignoranza, trascuratezza o di errori. È vera opposizione a Dio, perché scegliamo, come centro di tutto, l’uomo e non piuttosto l’amore di Dio. Già in Genesi è all’opera, dipinto con le forme del serpente, per indicare la furbizia e le vie con cui circuisce e raggira chiunque. Come è possibile, chiede il serpente, che Dio abbia proibito di mangiare di tutti gli alberi del giardino? La domanda paradossale insinua in Eva, come in ognuno di noi, il sospetto che anche Dio abbia avuto qualche interesse personale per proibire di mangiare dei frutti. È il sospetto che continua ogni giorno, che rompe legami e amicizie, che sbriciola ogni forma umana di vera comunicazione. Gesù ci indica nel deserto, luogo simbolico di scelte, come ricominciare a comunicare con Dio e tra noi: fidandoci della Parola. Nel Vangelo di questa domenica sono infatti tre le pietre su cui Gesù si appoggia quando viene tentato da Satana: la Parola di Dio, vero nutrimento; il rifiuto delle scorciatoie di miracoli per vivere appieno la vita semplice e quotidiana; il rifiuto di potere e ricchezza per dire con la vita che solo Dio basta e che Lui solo è la radice vitale. Fin sulla Croce Gesù verrà tentato (non sei il Cristo? Salva te stesso e noi) ma sarà fedele alla sua scelta fatta nel deserto, sarà fedele alla parola di Dio, preferendo non essere un Dio potente che salva se stesso ma un Dio che serve l’uomo fino ad annientare se stesso. Gesù ha percorso e già vinto nel deserto le tentazioni e ci ha mostrato in questo modo la bellezza che libera e che ci permette di riscoprirci figli di Dio. E il nostro Dio continua a dirci: Io sono con te ogni giorno della tua vita.
Gianmarco I .
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