È l’Amore che fa vivere
Nel contesto del tema della malattia, a cui è dedicato questo numero di Foglio Insieme, vogliamo proporvi quanto ha scritto il nostro arcivescovo, Cesare Nosiglia, sulla morte di “Fabo”. È uno spunto di riflessione su un tema quanto mai attuale e quanto mai usato strumentalmente dai media. “Quando ho saputo della fine tragica di Fabiano in seguito al suicidio assistito mi sono raccolto in preghiera per lui e per i suoi cari; credo che questa sia la scelta migliore per continuare a stargli vicino e a sostenere il grande dolore che la sua famiglia e amici stanno vivendo in questo tempo. Il grande battage mediatico oscura tutto ciò, strumentalizza il caso per ragioni ideologiche e politiche, e ripropone la logica dello scontro del pro e del contro, dimenticando il rispetto dovuto alla persona e la sofferenza che la sua fine ha portato nel nostro cuore e di quanti lo hanno amato. Si è detto giustamente che la morte di Fabiano è una sconfitta per tutti: dovremmo riflettere a fondo su queste situazioni che coinvolgono tante persone, e a volte anche nostri cari, e che esigono un supplemento di amore e di dono di sé per non lasciarli mai soli e stare loro vicino, con affetto, gesti, parole, preghiere e per accompagnarli in un percorso doloroso, ma non privo di senso e di valore immenso per sé e per tutti. La nostra vita è frutto gratuito di un atto di amore di Dio e di chi ce l’ha donata, per cui anche la sofferenza e la morte, ne siamo certi, sono accompagnate dall’amore del Signore e vanno vissute in un costante scambio di amore dato e ricevuto per poterle gestire fino al termine naturale. Il Legislatore è giusto che faccia la sua parte, come i medici la propria, ma quello che conta è che la nostra comunità affronti questi problemi non isolandoli da un impegno solidale che sostenga le famiglie e le persone coinvolte. La cultura dello scarto di cui ci parla papa Francesco giunge anche a questi estremi quando si cerca di rimuovere situazioni così tragiche e magari di lunga durata, dimenticando che ognuno di noi deve sentirsi sempre custode di ogni suo fratello che soffre o è in necessità, per cui ogni sforzo va fatto per accompagnarlo, anche a costo di pagare di persona un prezzo alto di tempo e di risorse. Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero se poi lascia che si perda anche solo uno dei suoi fratelli?”
Cesare NOSIGLIA
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