La preghiera eucaristica o canone è la preghiera centrale, la più importante e il culmine della celebrazione della santa Messa.
Durante la preghiera eucaristica avviene ciò che si celebrò nella notte dell’ultima cena nel
cenacolo e il comando di Gesù agli apostoli di ripetere quel gesto in sua memoria, istituendo così il sacramento del sacerdozio. In particolare nella seconda preghiera ci si rivolge
al Padre perché infonda sui doni presentati il suo Spirito e trasformi la loro sostanza di pane
e vino in corpo e sangue di Cristo. In ogni azione divina è sempre presente la Trinità: il Padre
fonte di tutto, il Figlio Redentore vittima innocente e obbediente e lo Spirito santificante,
ossia Colui che dà i connotati divini di ogni azione, di ogni evento soprannaturale. Lì si
compie la “Consacrazione” e la transustanziazione delle specie (il pane e il vino diventano
corpo e sangue di Cristo). La preghiera prosegue con il ringraziamento al Padre, perché celebrando quel memoriale, Gesù ci ammette alla sua presenza facendoci partecipi del suo sacerdozio. Ancora una volta è invocato lo Spirito Santo affinché ci renda degni della
“comunione” con Cristo e tra di noi. Un “tra di noi” che è espressione di “Chiesa” che proprio attraverso il sacrificio di Cristo diventa, sebbene peregrinante, un’unione perfetta
d’amore. Così si prega per la gerarchia ecclesiastica, a cominciare dal papa, ai nostri fratelli
che hanno lasciato questo mondo nella speranza della risurrezione e della comunione piena con
Dio e della chiesa celeste, dalla Beata Vergine Maria, agli angeli e ai santi. La conclusione,
come in tutte le altre preghiere eucaristiche, è una dossologia che rende onore e gloria Dio.
Marco A