Nell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, papa Francesco dedica i paragrafi dal 135 al 144 all’omelia per spiegare che cos’è e qual è il suo scopo. Avendo un insegnante così bravo e autorevole la cosa migliore da fare è leggere o rileggere questi paragrafi perché non si può dire di più o meglio. L’unico motivo che mi spinge a condividere con voi alcune riflessioni è il fatto che non sempre riusciamo a vincere la pigrizia che ci ostacola nel compiere quelle azioni necessarie per la nostra crescita spirituale. Così, a volte, è utile ripetere degli insegnamenti in vari contesti per permettere a tutti di “imbattersi” nella Parola che bussa al nostro cuore. Per cercare di stimolare la nostra curiosità rispetto al testo del Papa mi soffermo su un’immagine, per me molto significativa, che si trova al paragrafo 139. In esso il Papa dice che l’omelia “Ci ricorda che la Chiesa è madre e predica al popolo come madre che parla a suo figlio”. Da questa semplice immagine capiamo che l’omelia non è solo un insegnamento, non è una fredda attualizzazione, non è una conferenza, non è una esortazione a fare il bene. L’omelia, invece, deve mettere in evidenza il dialogo che avviene anche oggi tra Dio e il suo popolo che siamo noi. Questo dialogo è fatto di misericordia, di fiducia, di correzione, di verità, di carità ma è soprattutto e prima di tutto un dialogo di amore. Il sacerdote ha il difficile compito di rendere percepibile, comprensibile e direi visibile questa parola di Dio. L’omelia inserita nella celebrazione eucaristica deve mettersi a servizio della liturgia. L’incontro tra il popolo e Dio avviene attraverso tutto l’atto sacramentale e non solo una parte di esso. Ecco perché anche l’atteggiamento di preghiera dei fedeli non si esaurisce solo nell’ascolto dell’omelia, ma nella partecipazione attiva a tutta l’eucarestia. Quindi, se da una parte, ciò che si ascolta può essere utile per il nostro cammino di fede, dall’altra parte non basta ascoltare ma dobbiamo tutti quanti, anche i sacerdoti, i diaconi e i vescovi, vivere la parola e testimoniarla nella vita. A darci forza è sapere che, come dice papa Francesco, l’identità cristiana si svolge tra due abbracci quello che ci ha dato il Padre da piccoli nel Battesimo e quello del Padre misericordioso che ci attende nella gloria. Dimenticavo: il Papa dice anche quanto devono durare le omelie ma questo sono sicuro, per curiosità o per virtù, lo sapevate già.
Don Ilario