In questa prima pillola sulla liturgia cominciamo a vedere come ci prepariamo alla messa. Potremmo dire che la liturgia inizia ancora prima della celebrazione in senso stretto. Comincia con l’assemblea – la comunità – che si riunisce. Celebrante, diacono, assemblea: tutti insieme siamo comunità, popolo di Dio radunato per accogliere e celebrare Gesù. Quando andiamo a messa, arriviamo “da mille strade diverse” come ci suggerisce il noto canto. È bello avere il tempo di accoglierci vicendevolmente, di salutarci, raccontarci piccoli episodi della settimana, tenendo ben presente che entrando in chiesa stiamo per incontrare anche e soprattutto Gesù e quindi ricordiamoci di salutare anche lui con il segno della croce, magari inginocchiandoci: in fondo è Lui il padrone di casa!
Arrivare trafelati, a messa iniziata, può succedere (…chi meglio di una madre di famiglia può saperlo!), ma ci fa mancare una parte della bellezza del nostro incontro domenicale. È come arrivare tardi a un pranzo tra amici: si è certamente accolti, ma si procura trambusto, si interrompono discorsi e si fa fatica ad inserirsi nella conversazione già avviata. I piccoli gesti dell’accoglienza, se vissuti e non compiuti solo per abitudine e consuetudine, diventano anch’essi parte della liturgia, ci predispongono l’animo, il cuore e la mente alla celebrazione che segue, a viverla non chiusi in noi stessi, ma come assemblea. E tra i piccoli gesti, ricordiamoci anche di controllare che il cellulare sia spento o silenzioso! Sarà anche quello un segno della nostra attenzione verso Gesù e la comunità. Siamo membra che si riuniscono a formare un unico corpo che riscaldato dal calore dell’incontro e dei saluti può, infine, raccogliersi in silenzio. Proviamo quindi a goderci anche questo momento di raccoglimento, certo non meno importante!
Concentriamoci sull’incontro con Gesù: il celebrante è pronto a fare il suo ingresso, l’assemblea deve essere pronta ad accoglierlo: la nostra messa sta per cominciare…
Liana