Nell’eternità divina c’è una eternità creata nella quale si inserisce anche il tempo di quaresima che stiamo vivendo e che possiamo rappresentare come una scala a sei gradini. A noi è dato il dono meraviglioso della libertà, dell’amore. Non esiste amore senza libertà. Ma la libertà ha le sue conseguenze visto che noi non sappiamo decidere che cosa vogliamo per l’eternità: rimanere nella pianura o salire il monte, rimanere nella valle di lacrime o ascendere in cima al monte, rimanere nell’Egitto o camminare per la terra promessa… Ecco allora che la Chiesa ci offre un cammino collaudato già da secoli da percorrere nel tempo della Quaresima, momento di decisione nel quale noi abbiamo già fatto il primo gradino (quello delle ceneri). Nel terzo gradino ci mostra la meta che è la nostra trasfigurazione in Cristo, in Lui tutto si illumina. Ma per arrivare a questo dobbiamo superare le tre tentazioni permanenti e sempre presenti nella nostra vita (il secondo gradino). Per questo lo Spirito ci aiuta con la sua acqua viva (quarto gradino), illuminandoci con la sua luce (quinto gradino) allontanando da noi tutti i segni di morte (sesto gradino) per diventare UNO in Cristo (la nostra Pasqua). Gesù ha fatto fare questo stesso cammino ai suoi discepoli, questo cammino oltre a essere personale (sono io che debbo dire Vengo Signore, Ti seguo Signore…) è anche comunitario. Ecco allora che auguro che tutti noi (personalmente e comunitariamente) possiamo fare una buona Quaresima e lasciarci “sollevare da questa aquila” che ci conduce fino alla Patria celeste.
Don Claudio
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